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Blog in love. WordPress a pagamento o gratuito?

Lo ammetto con piacere: anche io ho un blog. Gratuito, su WordPress, con tanto di url “.wordpress.com”, l’antitesi del mio mondo lavorativo.
E visto che siamo in tema di ammissioni ne faccio una seconda che, se mai qualcuno dovesse chiedermi conferma, rinnegherò con forza: anche io, dopo aver scelto con timore (grazie a questo post di WebHouse) di aprire un blog su wordpress, non ho saputo da dove cominciare.

Essere o non essere. WordPress a pagamento .org o free .com?

L’ardua scelta. Non c’ho dormito una notte per decidermi e, alla fine, ho optato per la versione free, nonostante il web mi consigliasse il contrario. Le differenze sono (oltre all’ovvia caratteristica che uno richiede l’acquisto di un dominio e l’altro è free) nelle features.

Perché scegliere WordPress free?

La versione free ha varie e palesi limitazioni, totale assenza di plug-in, personalizzazione dei temi a livello grafico quasi nulla. Quindi perché sceglierla? Per la semplicità, sia nella creazione che nell’utilizzo. Per chi, come me, si è evoluto da un blog MSN il pannello di controllo di WordPress sembrerà scritto in aramaico, ma dopo lo scoglio iniziale filerà tutto liscio come l’olio ed ogni giorno sarà una nuova, meravigliosa scoperta.

E la versione a pagamento?

Di contro, la versione a pagamento, vi permette di personalizzare il blog fin nei più piccoli dettagli e di mettere mano al codice se il tema scelto avesse qualcosa che non vi garba o un malfunzionamento, ma è come la criptonite di Superman per chi non è dotato di una forte caratteristica “smanettona” e richiede un procedimento più lungo per l’attivazione, l’installazione e l’acquisto di un dominio.
Tutto qui? No, in realtà le differenze sono molte di più ma ce le spiega meglio questa infografica.

Questione di obiettivi. Chi sei e che vuoi farci con un blog?

Tutto si limita a questa domanda.
Un blog aziendale dovrebbe essere all’interno di un sito, quindi con dominio di primo livello .nomeazienda.com o nomeazienda.com/blog, soluzione: scaricatevi WordPress ed installatelo.
Non ci vedo però nulla di male nella versione gratuita per un blog privato che non vuole essere una vetrina professionale ma un blog personale (questo discorso non vale per i programmatori).
Un dominio nomediriferimento.com crea identità, un dominio di primo livello .wordpress.com no.
Ciò non toglie che il pregio (e il difetto) di internet è che ognuno può fare come preferisce.

La scelta è fatta.

Ok, ho scelto la versione free. Se mi dovessi stufare posso passare a quella a pagamento? Sì, al riguardo mi ha tranquillizzato Riccardo Esposito nel suo post su My Social Web. Questo è uno dei motivi per cui ho scelto la versione free: sapevo che avrei potuto aggiornarmi, dopo aver provato se effettivamente WordPress era il prodotto che cercavo.

 

Per il blog di Egorego, Internet Company

wordpress

2 thoughts on “Blog in love. WordPress a pagamento o gratuito?

    • Guarda, io queste cose le faccio di mestiere e dipende tutto da cosa consideri per assurdo :) Un hosting sta sui 20 euro l’anno e il tema lo paghi una volta, ti costa 40 dollari ma ti dura tutta la vita.
      Oppure ci sono sempre quelli free che puoi personalizzare coi plugin :D

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