L'istante di un Pensiero

Sarfa e… le assurdità maschili.

Voi uomini ci chiedete di essere indipendenti,
ma se lo siamo sul serio provate fastidio.

Di essere disinibite,
e vi viene l’ansia da prestazione.

Di piacere ai vostri amici,
e poi vi sentite gelosi.

Ci volete materne, ma appena sognamo un bambino,
prendete il volo come passerotti codardi.

Piene di personalità,
ma scappate da quelle che non siete più in grado di arginare.

 (L’ultima riga delle favole – Massimo Gramellini)

Definirei queste parole come “Pillole di realtà”. Assurdo che le abbia scritte proprio un uomo…

La sincerità viene allontanata con imbarazzo.

Le menzogne vengono scacciate con sdegno.

La gioia viene soffocata da mancate soddisfazioni.

La tristezza viene sottovalutata.

La paura viene derisa.

L’ansia intensificata.

Poi quelle strane siamo noi…

7 thoughts on “Sarfa e… le assurdità maschili.

  1. Non apprezzo assolutamente coloro che generalizzano. “Voi uomini, voi donne…”. Come se gli uni, e le altre, siano state fatte con uno stampino!
    La mia opinione è che certe asserzioni vengano espresse solo da coloro che ignorano totalmente.

    • Sono d’accordo, fintantochè non mi ritrovo uomini idioti che sanno dire solo boiate tipo “donna schiava, zitta e lava”. E’ demotivante il pensiero che ci siano uomini che dicono ancora cose del genere nel 2012……
      Allora mi sento abbastanza in diritto/dovere di asserire realtà femministe :)

  2. Perfettamente d’accordo, Sarfa. Esiste, comunque, reciprocità. Io, per esempio,
    non sopporto più certi interventi plateali della sig.ra Litizzetto per il suo modo di esprimersi: “Voi uomini…”. Non per essere stato eletto Ministro delle attività gastronomiche (con delega alla preparazione dei pasti ed al lavaggio degli utensili), faccia ciò obbligatoriamente! Riconosco di doverlo fare, lo faccio con piacere e sono convinto di non essere l’unico!

  3. Credo che sia una questione…interpretativa. Personalmente, mi sento particolarmente gratificato quando riesco a rendermi utile, nel dare piacere. Poi, è abbastanza naturale “cadere” nell’abitudine. Basta incominciare, p.e., a lavare i piatti che, poi, diventa appunto un’abitudine e lo si fa senza alcun peso,
    quasi…per hobby! Non parliamo del cucinare! In questo caso credo che la curiosità, accompagnata da un po’ di passione, diano il massimo; sopratutto se i commensali non sono eccessivamente pretenziosi.
    Forse siamo in molti a svolgere certe mansioni; probabilmente, sono tanti a non manifestare per timore di essere derisi. E’ un fatto di cultura. Non dico di meno, ne tantomeno di più: semplicemente diversa.

Scrivi una risposta a Walter Cancella risposta